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Ringmasters: i 20 migliori re del Nürburgring

Jun 12, 2023Jun 12, 2023

Immagini Getty

Occhialuto e spettacolare, un talento precoce insoddisfatto in F1

Ingaggiato dalla Porsche nel 1966 a soli 22 anni, finì secondo consecutivamente alla 1000 Km del Nürburgring del 1968, nei lavori 907 e 908/2, e anche per l'Alfa Romeo alla 750 Km del 1974 colpita dalla crisi petrolifera. Si dimostrò bravo per gli italiani – giro più veloce nel 1972 tra Ferrari superiori, ma le vetture erano inaffidabili. La vittoria, quando finalmente arrivò con una Porsche 935 nel 1977, comportò un altro giro più veloce. Ci fu un successo nell'Interserie con una Porsche 908/3 Turbo, oltre a vittorie nelle berline Ford e BMW, incluso il round ETCC del 1972 con una 2800CS. Ottavo al suo debutto in F1 nel 1969, ottenne il primo punto grazie ai freni in fibra di carbonio nel '76. Ci sarebbe stato un altro secondo posto alla 1.000 Km, prima del suo incidente mortale a Riverside nel 1983.

Alfa Romeo T33-3 alla giostra

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Un re della resistenza, prevedibilmente calmo, calcolatore e veloce in mezzo al caos

Questa formidabile coppia si è unita – insieme ai signori Dumas e Lieb (tre volte), e Luhr e Rockenfeller (una volta) – per vincere la 24 Ore quattro volte di seguito dal 2006 con le Porsche Manthey GT3. Entrambi hanno un record di cinque vittorie - così come Pedro Lamy - a loro nome: la prima di Tiemann è stata ottenuta su una Opel Astra V8 nel 2003, e la più recente di Bernhard è stata ottenuta la stagione successiva all'incidente di Imola del 2010 che pose fine alla carriera di Tiemann. Il giro di 5 minuti e 20 secondi del 2018 su una Porsche 919 Evo senza restrizioni è stato strabiliante; ma Tiemann, con 19, ha quasi il doppio del suo numero di vittorie nella serie endurance VLN su pista. Il destino li ha separati. Non possiamo.

L'uomo forte tedesco che così facilmente avrebbe potuto sollevare il trofeo più grande

L'unico pilota che evitò le gomme da bagnato – a causa di un mix di conoscenze locali e interne – per l'inizio del GP del 1976, la sua McLaren era avanti di 30 secondi dopo due giri. Il suo primo pensiero quando vide le bandiere rosse fu che il suo vantaggio era stato ritenuto troppo grande; ovviamente volavano a causa del bolide di Niki Lauda. La gara alla fine resettata, con le slick universali, si sarebbe dovuto accontentare del terzo posto. Le sue vittorie in monoposto furono limitate alla F2 Eifelrennen del 1972 e del 1977, entrambe nelle Marche. Dopo aver ottenuto piccole vittorie su auto sportive con le Porsche 935 e 908/80, ha fatto ammenda (parziale) per aver perso l'ultimo GP disputato sul circuito vincendo gli ultimi 1000 km, portando a casa la sua 956 ufficiale in condizioni difficili nel 1983.

Ultimo degli ultimi frenatori, lo svizzero che conosceva solo una strada: a tutto gas

Ostacolato da problemi di iniezione del carburante, passò a una Porsche meno potente per qualificarsi più velocemente alla 1000 Km del 1968. Preferendo partire – l'ultima corsa e salto – dal 27° posto con il suo telaio originale, tuttavia, alla fine arrivò quarto. del primo giro e in testa al secondo. E dopo essersi schiantato testando l'auto che intendeva realizzare, con la carrozzeria di nuova forma aerodinamicamente difettosa, utilizzò un'auto vecchio stile per dominare la gara nel 1969.

Siffert a bordo della Porsche 908 con cui vinse la 1000Km del 1968 insieme a Vic Elford

La nuova recluta Pedro Rodríguez da allora in poi sfidò l'egemonia di Siffert alla Porsche, ma fu Jo a qualificarsi in pole nel 1970 – e si ritirò dal comando a causa di un problema al motore. Si unì poi a Rodríguez finendo secondo nel 1971 dopo che la sua 908/3 gli era crollata addosso. Quarto nel GP del 1964 con una Brabham-BRM privata e quinto nel 1969 dopo aver perso un sicuro terzo posto quando si ruppe la sospensione della sua Lotus. La sua migliore prestazione in monoposto fu però il secondo posto dalla pole position per la BMW alla F2 Eifelrennen del 1969.

Dall'impeccabile ceppo da corsa, nato, cresciuto e venerato al Nürburgring

Aveva solo 19 anni ed era soltanto alla seconda stagione quando vinse la 24 Ore inaugurale del 1970 – e 53 alla terza: dalla BMW TI del 2002 alla M3 GTR del 2004 passando per la 320D del 1998. Il suo famoso padre, vincitore del GP del 1934 per l'Auto Union, gli aveva insegnato a guidare lì. Ha festeggiato le vittorie della Rennsport-Meisterschaft del 1972 su una Capri, un successo nell'ETCC del 1973 su una BMW CSL, la pole (1973) e il giro più veloce (1975) in F2. La sua vittoria dichiarata alla 1000 Km del 1981 con una BMW M1 Turbo fu rovinata dall'incidente mortale che colpì Herbie Müller.